Gli inventari contengono la descrizione di archivi o di loro parti, fino al livello di fascicolo e a volte fino al livello di singolo documento.
La ricerca può essere effettuata su uno o più inventari disponibili nell'elenco, utilizzando le check-box che affiancano i relativi titoli. L'esito della ricerca restituisce il numero di record trovati per ogni inventario selezionato; l'elenco degli inventari è disposto in ordine decrescente per numero di risultati.
In ogni momento è possibile esplorare la struttura gerarchica degli strumenti e le relative schede descrittive, cliccando sul titolo corrispondente, per poi utilizzare i bottoni di navigazione disponibili.
ambiti e contenuto: L'archivio dell'Ufficio di Gabinetto della Prefettura di Perugia, versato in momenti diversi (l'ultimo versamento risale al 1981), costituisce una delle fonti documentarie di maggior importanza per la storia dell'Umbria e della città di Perugia a partire dai primi anni dell'Italia unita. La documentazione, a cui il prefetto attribuiva un carattere particolarmente riservato, poiché si riferiva alle questioni che richiedevano una maggior discrezionalità da parte sua, è costituita in primo luogo dalla corrispondenza con il Ministro degli Interni, da cui la Prefettura dipendeva, pur rappresentando, nell'ambito della provincia, l'intero Governo. A questi documenti si affianca la corrispondenza con gli organi dipendenti, ai quali il prefetto diramava le disposizioni governative e i propri ordini, che comportavano in genere informative adempimenti adeguati. In quanto organo rappresentativo del Governo, la Prefettura doveva occuparsi di ampi settori della vita sociale e del funzionamento di tutti gli uffici statali e pubblici presenti sul territorio. In particolare l'archivio contiene fascicoli su questioni di polizia e di ordine pubblico, informazioni sugli aspiranti a pubblici concorsi, resoconti sulla situazione politica della provincia, con particolare attenzione all'attività svolta durante il ventennio fascista da elementi contrari al regime, provvedimenti adottati a seguito dell'emanazione delle leggi razziali.
Il versamento dell'archivio di Gabinetto, privo di uno schema di classificazione allegato, ha comportato un'attenta analisi del materiale documentario e l'elaborazione di un progetto di riordinamento, con l'obiettivo di ricostruire, per quanto possibile, l'ordinamento originario in base al quale erano stati classificati e archiviati gli atti.
Non essendo pervenuto un titolario, si è cercato di ricostruire la sequenza delle categorie e delle classi in cui era articolato l'archivio a partire dalle segnature degli stessi fascicoli rinvenuti. Si è constatato così che i numeri di categoria nel corso degli anni hanno subito significative variazioni; il carteggio fino ai primi del 1900 è caratterizzato da un'unica numerazione, in base alla quale ogni fascicolo era identificato con un solo numero. Successivamente e fino al seconda metà del 1928, a ciascun fascicolo sono attribuiti tre numeri (espressi in numeri arabi, anche se alcune unità archivistiche esprimono il numero di categoria in caratteri romani), indicanti rispettivamente la serie, la categoria e il fascicolo. A partire dal 1928, la classificazione cambia di nuovo, probabilmente come conseguenza della riduzione del territorio di competenza alla sola provincia di Perugia, dopo l'istituzione di quella di Terni nel 1927.
Si è giunti pertanto alla decisione di dividere il carteggio in due nuclei, creando una prima sottoserie, costituita dai fascicoli compresi tra i primi anni del 1870 e la seconda metà del 1928, e una seconda sottoserie con i fascicoli compresi tra il 1928 e la fine della seconda guerra mondiale. Queste due sottoserie constano complessivamente di 2.306 fascicoli, numerati progressivamente e spesso suddivisi in sottofascicoli.
Le carte versate nel 1981, riguardanti l'arco cronologico che va dalla fine della seconda guerra mondiale alla fine degli anni '50, sono ancora oggetto di un intervento di descrizione.
ambiti e contenuto: La Giunta Provinciale Amministrativa era un organo collegiale, con funzioni di controllo sulle amministrazioni degli enti locali e con funzioni di giurisdizione amministrativa di primo grado su alcuni atti delle stesse amministrazioni. Istituita con la legge del 30 dicembre 1888, divenne organo di giurisdizione amministrativa con la legge 1 maggio 1890. La composizione della Giunta Provinciale Amministrativa, di tipo collegiale ed a rappresentanza mista burocratica ed elettiva, ha conosciuto nel tempo varie discipline. La legge istitutiva del 1888 prevedeva che essa fosse composta dal prefetto, che la presiedeva, da due consiglieri di prefettura designati all'inizio di ogni anno dal Ministro dell'Interno e da quattro membri effettivi (e due suppletivi) nominati dal Consiglio provinciale. Quando nel 1890 la Giunta Provinciale Amministrativa iniziò a svolgere, oltre che il ruolo di tutore degli enti locali, anche quello giurisdizionale, la legge 1 maggio 1890, n. 6837 stabilì che, in questo ambito, la Giunta Provinciale Amministrativa dovesse essere composta da cinque membri: il prefetto, due consiglieri di prefettura e i due membri elettivi più anziani. Successivamente, il regio decreto 26 aprile 1891, n. 221, pur non modificando la composizione della Giunta Provinciale Amministrativa conferì ai prefetti la facoltà, in precedenza riservata al ministro, di designare i consiglieri di prefettura membri dell'organo (decreto 26 aprile 1891). In seguito alla riforma della legge comunale e provinciale (R.D. 30 dicembre 1923 n. 2839) fu chiamato a far parte della Giunta Provinciale Amministrativa l'Intendente di Finanza. Fino al momento della sua soppressione avvenuta in coincidenza con l'attuazione delle regioni a statuto ordinario, la Giunta esercitava funzioni amministrative secondo l'art. 9 del D.L. 4 aprile 1944.
Il subfondo è costituito da due faldoni di nr. 83 fascicoli pervenuto con il versamento del Gabinetto della Prefettura nel 1981