Gli inventari contengono la descrizione di archivi o di loro parti, fino al livello di fascicolo e a volte fino al livello di singolo documento.
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ambiti e contenuto: All'Ufficio di Gabinetto del Questore spettava affrontare gli affari riservati e quelli generali, la cui trattazione implicava quindi un più alto livello di discrezionalità. L'archivio di Gabinetto era distinto e separato da quello Generale delle altre divisioni in cui si articolava la Questura. La separazione era formale e gestionale, nel senso che ciascuno di questi due grandi archivi era organizzato in base a un proprio titolario o piano di classificazione, aveva proprie chiavi di ricerca ed era tenuto da un proprio distinto personale. L'archivio di Gabinetto era soggetto a un regime di particolare riservatezza, adeguato alla natura dei documenti da cui era costituito. Dell'archivio di Gabinetto faceva parte l'archivio delle Disposizioni di massima, che disponeva di un proprio distinto titolario di classificazione. Per il periodo che riguarda l'archivio della Questura di Perugia, il funzionamento e l'ordinamento dell'archivio degli uffici di pubblica sicurezza e quindi anche delle questure fu stabilito con le circolari della Direzione generale della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno del 1° giugno 1903, n. 9048-1, e del 1° dicembre 1931, n. 10-10083-D, entrambe denominate "Ordinamento degli uffici di P.S.. Archivio e protocollo. Istruzioni ministeriali". Lo schema delle categorie del titolario dell'Archivio di Gabinetto emanato con la circolare del 1931 è allegato a questa scheda.
criteri di ordinamento: Sono state inventariate analiticamente le seguenti serie:
1. Schedario politico
2. Associazioni
3. Disposizioni di massima
ambiti e contenuto: Lo schedario era destinato a comprendere ii fascicoli personali di coloro che l'autorità politica riteneva pericolosi per l'ordinamento dello Stato e che quindi erano da assoggettare a una continuativa vigilanza preventiva, che a volte assumeva le forme del pedinamento. Quando si riteneva che il soggetto schedato non rappresentasse più un pericolo per la sicurezza pubblica, veniva radiato dallo schedario e cessava la vigilanza nei suoi confronti. In genere l'esclusione dallo schedario avveniva anche in seguito al decesso del sovversivo, ma ciò non sempre determinava l'effettiva separazione del suo fascicolo dalla rimanente documentazione. Uno schedario distinto era tenuto per coloro che erano destinati all'internamento e quindi a una sorta di domicilio coatto. Tutti questi documenti recano la classifica A8 (schedario politico) o A9 (sovversivi di altre circoscrizioni), nell'ambito del titolario dell'archivio di Gabinetto degli uffici di pubblica sicurezza. Nel 1971 la Questura di Perugia versò all'Archivio di Stato numerosi fascicoli personali dello schedario politico, relativi alle seguenti serie: schedati, radiati e internati (di questi, i fascicoli riguardanti gli internati in Colfiorito, località presso Foligno, costituiscono un insieme separato).
In seguito all'emanazione delle leggi razziali (a partire quindi dal 1938), si costituì anche una serie di fascicoli relativi agli appartenenti alla razza ebraica, identificata però con la categoria A1 (rapporti e informazioni riservate) dell'archivio di Gabinetto. Per ciascun ebreo fu quindi costituito un fascicolo personale, che ne rappresentava la vita e le vicissitudini legate al regime discriminatorio imposto dal fascismo italiano.
Di alcuni soggetti dei quali fu costituito un fascicolo dello schedario politico fu aperto un analogo incartamento nel Casellario politico centrale (Cpc), istituito dalla Direzione generale della Pubblica sicurezza a partire dalla circolare n. 5116 del 25 maggio 1894 e con provvedimenti successivi. Lo schedario aveva lo scopo di raccogliere informazioni sugli "affiliati a partiti sovversivi considerati pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica". La documentazione di questo ufficio è conservata oggi in Roma, presso l'Archivio centrale dello Stato.
ambiti e contenuto: In concomitanza con l'entrata in vigore del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con R. D. 18 giugno 1931, n. 773, fu elaborato un nuovo titolario per tutti gli archivi di P. S., emanato tramite istruzioni ministeriali del 1° dicembre 1931 e con la circolare del 28 dicembre 1931, n. 10-10083-d della Direzione generale della pubblica sicurezza - divisione polizia. Il nuovo piano, entrato in vigore nel 1932, prevedeva che le "Associazioni" fossero comprese fra le categorie permanenti, e quindi non annuali. La serie si compone di 170 fascicoli distribuiti in due buste e copre un arco temporale che va dal 1912 al 1967. Come per le disposizioni di massima anche in questo caso alcuni fascicoli, pur essendosi formati negli anni corrispondenti al primo titolario del 1902, sono stati riclassificati in base a quello del 1931. Essi contengono le relazioni e le informative prodotte dagli organi di polizia nel corso delle indagini condotte per accertare la natura delle associazioni e l'eventuale pericolosità delle attività svolte; sono quasi sempre presenti, nel rispetto della norma di legge, l'atto costitutivo, lo statuto, il regolamento, l'elenco dei nominativi dei soci e quello degli organi elettivi. Ad integrazione del dossier, in alcuni casi è presente materiale a stampa (volantini, manifesti, articoli di giornali ...); come pure talvolta si conserva documentazione anteriore o posteriore alle date indicate, probabilmente carte inserite in un momento successivo per necessità d'ufficio e aggiornamento della pratica. I fascicoli non sono disposti né secondo l'ordine alfabetico né secondo quello cronologico e si alternano del tutto casualmente quelli contrassegnati con la classifica A3a (Associazioni politiche) e quella A3b (Associazioni, enti ed istituti a carattere culturale, scientifico, confessionale, economico, finanziario, industriale, agricolo, ecc...), senza che si sia tenuto conto della tipologia dell'associazione. Nell'inventario i fascicoli sono stati disposti secondo l'ordine cronologico dei documenti che essi contengono. Dall'esame del materiale documentario, risulta che si sia verificato un incremento della formazione delle associazioni a partire dal 1944, in corrispondenza quindi della fine del regime fascista e della liberazione del territorio da parte degli anglo-americani. Relativamente alla denominazione, si è in genere riportata quella originale, quando pertinente e esauriente, eventualmente integrata da altri elementi attribuiti. Si è premessa la località al titolo, quando l'associazione aveva un carattere locale. Il lavoro di identificazionbe, riordinamento e descrizione è stato realizzato da Anna Alberti.
ambiti e contenuto: I fascicoli appartenenti a questa serie sono stati versati all'Archivio di Stato di Perugia in due diversi momenti (il primo versamento risale al 1982). Le classificazioni che li identificano riflettono due titolari, in gran parte coincidenti: quello delle Disposizioni di massima pubblicato con circolare n. 9048_1 della Direzione generale della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno il 1° giugno 1903, e quello compreso nelle Istruzioni ministeriali del 1° dicembre 1931, n. 10083-D, della Direzione generale della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno (il testo del titolario di classificazione del 1931 è allegato a questa scheda). In generale si è rilevato che il secondo titolario si differenzia dal primo solo per la maggior articolazione in classi di alcune categorie, quindi per l'aggiunta di nuove classi ai medesimi titoli. In realtà, nella concreta formazione dei fascicoli, l'Ufficio non si curò di separare o di distinguere precisamente quelli corrispondenti al primo titolario e quelli classificati in base al secondo. Pertanto non è agevole attribuire le classifiche dei fascicoli all'uno o all'altro titolario e numerosi fascicoli comprendono sia documenti precedenti che successivi al 1932, anno di impianto del "nuovo" ordinamento. Per queste ragioni, si è deciso di comprendere tutti i fascicoli in un'unica serie, riportando però per ciascun fascicolo la rispettiva classificazione.
Benché compresa nell'archivio del gabinetto della Questura, la documentazione dele Disposizioni di massima è organizzata in base a un proprio titolario, costituito da classifiche identificate da una lettera dell'alfabeto. Ogni classe si articola a sua volta in sottoclassi, identificate dalla stessa lettera, seguita da un numero progressivo. Ad ogni sottoclassifica del titolario corrisponde un fascicolo, costituito da sottofascicoli, relativi ad attività del medesimo tipo. Ciascun sottofascicolo ha un proprio numero progressivo e da una specifica denominazione.
Una parte delle schede è state compilata da Simona Ferrini e da Valentina Pantalloni, nell'ambito di un progetto di stage richiesto nel 2013 dall'Università degli studi di Perugia.
Nelle intenzioni del soggetto produttore, i fascicoli dovevano comprendere tutta la documentazione relativa alla materia. Pertanto si verifica che alcuni di essi siano costituiti da materiali molto eterogenei e relativi ad epoche e a regimi diversi, anche opposti: il ventennio fascista, il periodo successivo al 25 luglio 1943 e quello della cosiddetta Repubblica di Salò, l'Italia successivamente alla liberazione del territorio dall'occupazione tedesca.