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ambiti e contenuto: Carlo Ciangottini nacque a Perugia il 17 novembre 1927 da Vincenzo e Anna Mencaroni. Si diplomò geometra nel 1947 e nello stesso anno si iscrisse al Collegio dei geometri della Provincia di Perugia. Sposò Lidia Mancini (nata nel 1928) il 15 ottobre 1953 e da lei ebbe Mauro, Daniela e Patrizia.
Dalla fine degli anni '40 iniziò la sua carriera come libero professionista, occupandosi di progettazione di opere, direzione dei lavori e realizzazione di restauri principalmente per il Comune di Perugia e l'Azienda autonoma di turismo della stessa città.
Nel 1950 ottenne il suo primo incarico di rilevanza: la direzione dei lavori per l'ostello della gioventù in via dei Priori nella zona San Francesco al Prato, su progetto dell'architetto Adalberto Casciotti; il lavoro fu commissionato al geometra dalla Azienda autonoma di turismo di Perugia, allora presieduta dal commendator Mario Spagnoli. Il lavoro segnò l'inizio della collaborazione con l'Azienda che, di nuovo nel 1971, affidò a Ciangottini la direzione dei lavori per la realizzazione di un altro ostello della gioventù questa volta all'interno del complesso di San Matteo degli Armeni, subito fuori le mura di porta Sant'Angelo; l'opera non fu realizzata ma il progetto fu pubblicato a cura dell'Azienda di turismo.
Nel 1959 a dirigere l'Azienda autonoma fu nominato Ottorino Gurrieri, già Ispettore onorario ai monumenti per la circoscrizione di Perugia, che mantenne la carica di presidente fino al 1974. In questi anni la collaborazione tra i due fu assidua e proficua come dimostrano entrambi gli archivi conservati presso l'Archivio di Stato. I lavori eseguiti da Ciangottini, come direttore dei lavori o consulente, con i finanziamenti e il supporto ottenuti da Gurrieri sono numerosi e tra questi senz'altro il più complesso e duraturo fu il recupero della Rocca paolina.
Il sodalizio lavorativo iniziò nel 1959 quando il geometra effettuò, per conto dell'Azienda, i rilievi della fontana maggiore per permettere l'installazione un impianto di illuminazione. Del lavoro si conservano i rilievi, in pianta ed in sezione, nonché alcune foto del geometra all'opera. L'anno successivo realizzò, per lo stesso ente, una pianta monumentale della città di Perugia in scala 1/5000, da utilizzare per le guide turistiche pubblicate a cura dell'Azienda.
Nel 1962 su commissione delle Ferrovie dello Stato, concepì un progetto di sistemazione dell'atrio e della vetrata esterna della stazione Fontivegge di Perugia; si occupò inoltre della direzione di tali lavori.
Successivamente gli venne commissionato il lavoro che lo impegnò più a lungo e a cui deve la sua fama: il recupero della Rocca paolina. L'Azienda affidò nel 1963 a Ciangottini l'incarico di dirigere i lavori di recupero dell'edificio, ancora occupato da detriti e parzialmente utilizzato come deposito. I lavori presero il via il 13 dicembre 1963 e per prima cosa furono effettuati i rilievi del sito - che si conservano tra le carte del geometra in originali e numerose copie - e proseguirono fino all'11 aprile 1965 (per ulteriori informazioni si invita a prendere anche visione dell'archivio di Ottorino Gurrieri conservato presso l'Archivio di Stato di Perugia). Nel 1965 il geometra progettò un albergo diurno e una "Casa del passeggero", per l'Azienda autonoma, da realizzare all'interno dei locali della Rocca, di cui fu creato però solo l'albergo diurno. Nel 1970 Ciangottini fu coinvolto in un progetto realizzato dal Comune di Perugia per la costruzione di una scala di accesso dai Giardini Carducci ai locali della Rocca paolina. I lavori proseguirono con la sistemazione del nuovo ingresso della Rocca da viale Indipendenza, il ripristino dell'antica via Bagliona e l'apertura di altri due locali (1971). Un'ultima tranche di lavori si ebbe nel 1976 con la scoperta e il restauro di nuove superfici e di vani interrati. Tra il 1976 e il 1977 fu portato a termine lo scavo sottovolta di indagine nella zona antistante l'albergo Brufani che, secondo Ciangottini, avrebbe permesso di raggiungere la cannoniera di sud-ovest della Rocca, ancora interrata. Tale progetto di scavo fu riproposto dal geometra più volte fino agli anni Duemila. Nel 1979 il geometra si dedicò alle ricerche storiche e in Archivio di Stato rinvenne gli atti originali relativi alle decisioni prese sulla Rocca paolina e sull'area cittadina circostante, tutti presenti in copia nel fondo. La ricerca fu funzionale anche alla presentazione della denuncia al catasto urbano presentata dallo stesso Ciangottini nel 1981: la Rocca infatti non era stata fino ad allora censita e pertanto non risultava tra le proprietà comunali. Tra il 1982 e il 1983 fu ristrutturato il diurno, che fu però smantellato soltanto pochi anni dopo. Nel 2000 Ciangottini fu chiamato a far parte del gruppo per la "Progettazione preliminare di restauro e recupero generale della Rocca paolina" insieme a lui erano coinvolti: l'ingegner Luigi Pigliautile e il geometra Andrea Gragnani, il geometra Gabriele Sbaragli, il perito industriale Massimo Corbucci, l'architetto Luigi Fressoia, l'architetto Fabio Palombaro della Soprintendenza ai Monumenti, l'architetto Alessandro Banti, il geometra Paolo Camerieri della Regione. Nello stesso anno iniziarono degli incontri con la Soprintendenza ai Monumenti per un tentativo di riapertura del portale cinquecentesco d'accesso alla Rocca da via Bonazzi. I rilievi, le piante e il lavoro svolto dal geometra sulla Rocca è stato citato in diverse pubblicazioni, tra cui: - O. Gurrieri, La Rocca paolina in Perugia, Salvi, edizioni varie - Carlo Ciangottini alla riscoperta di Perugia: quando il geometra diventa archeologo in "Geocentro" del 1990 - La Rocca paolina di Perugia: studi e ricerche, Electa, 1992 - Bonella, Brunori e Ciliani, La Rocca paolina nella storia e nella realtà contemporanea: visita guidata, Guerra, 1995
Nel 1966 il professor Filippo Magi, direttore dell'istituto di archeologia della Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Perugia, incaricò Carlo Ciangottini della direzione tecnica per il coordinamento dei lavori di ricognizione del pozzo Sorbello, il pozzo etrusco di Perugia che si trova sotto palazzo Sorbello. I lavori, finalizzati allo studio e al rilievo del pozzo, si svolsero dal 20 maggio al 30 luglio 1966. Il geometra fu chiamato nuovamente ad operare sull'edificio nel 1975 quando l'Azienda autonoma lo incaricò di dirigere i lavori di restauro del pozzo, del locale interno e della via d'accesso; egli si occupò inoltre della progettazione di una scala di accesso e della passerella per rendere visitabile il pozzo. Il lavoro riprese nel 1978 con lo spostamento della vera del pozzo dal punto in cui si trovava, davanti al tempio di Sant'Angelo, in piazza Piccinino a coronamento del pozzo etrusco. Per lo stesso istituto di archeologia Ciangottini effettuò, nel 1967, i rilievi della grotta nel parco della villa del Sacrocuore (villa Monti), su incarico della professoressa Dareggi.
Nel 1968 il geometra fu invitato a far parte del Comitato per la rinascita del tempio di San Francesco a Perugia, nello stesso anno fu inoltre incaricato di dirigere i lavori nell'abside della chiesa in cui è situata la tomba di Ascanio della Corgna.
Nel 1972 Ciangottini tornò a collaborare con l'Azienda autonoma progettando un "palazzetto del turismo" adibito agli uffici amministrativi dell'ente e a sede dell'ufficio informazioni turistiche. L'edificio che doveva essere collocato in piazza Partigiani a ridosso dello stadio di Santa Giuliana, non fu mai costruito, e del suo progetto non si sono conservati i lucidi originali ma solo copie.
Il geometra svolse inoltre due incarichi nel 1977: il progetto di sistemazione dei locali adibiti a Museo dell'arcivescovato e, nello stesso edificio, il progetto di sistemazione del Museo di scienze naturali; di entrambi non si conserva traccia in archivio.
Nel 1980 portò a compimento, per l'Azienda autonoma di turismo, un progetto di demolizione e ricostruzione del tetto dell'oratorio di Santa Cecilia a Perugia. L'edificio fu solo parzialmente interessato dai lavori di ristrutturazione e la situazione di degrado si aggravò a tal punto che, nel 1987, il geometra diffidò l'Azienda dall'utilizzare i locali dell'oratorio in quanto non conformi e fatiscenti. La stessa Azienda gli affidò, nel 1980, la progettazione e la sistemazione dell'area verde e del viale d'accesso al Tempio di Sant'Angelo: l'opera fu poi eseguita dal Comune di Perugia. Contemporaneamente il Comune bandì un concorso per l'arredo urbano della zona tra piazza IV Novembre e via Calderini, cui il geometra partecipò. Le carte conservano il progetto della balaustra in ferro per la cattedrale di San Lorenzo da lui ideata e realizzata poi dall'Azienda autonoma di turismo.
L'anno successivo, su impulso del presidente dell'Azienda autonoma di turismo, Saverio Ripa di Meana, Ciangottini si interessò al convento di Montemorcino, pubblicando interventi sulla stampa locale e stilando una relazione tecnica sullo stato dell'immobile del convento di Montemorcino per un possibile acquisto. Il suo interesse si estese anche alla chiesa di San Bevignate in precarie condizioni di conservazione: ne denunciò la situazione e studiò con attenzione le iniziative volte al recupero del bene.
Nel 1983, al momento dell'inaugurazione del percorso meccanizzato delle scale mobili all'interno della Rocca paolina, il geometra compilò un progetto per un parcheggio sotterraneo in piazza Italia. L'idea trovò spazio nei quotidiani e fu inviata a enti pubblici, banche e diverse associazioni, ma non fu realizzato.
L'anno successivo Ciangottini si impegnò in un nuovo progetto che, allo stesso modo, non vide mai la luce. Si trattava del piano per il rifacimento di piazza Cavallotti dal titolo "Un'idea...una soluzione", progetto di ripavimentazione, parzialmente scoperta, che permetteva di vedere i resti archeologici situati al di sotto della sede stradale. Il progetto, pubblicato sui principali quotidiani, fu inviato anche al sindaco di Perugia, al soprintendente dei beni archeologici, artistici, architettonici e storici, alla soprintendenza archeologica, all'assessore Menichetti, all'assessore Malizia, al professor Abbondanza, all'associazione Italia nostra, all'associazione Famiglia perugina, al professor Mario Torelli dell'Università di Perugia, al Ministero dei beni culturali. Dal Sodalizio di San Martino fu invece incaricato, nel 1986, di effettuare i rilievi sugli immobili di loro proprietà siti in via Marzia, alle spalle della chiesa di Sant'Ercolano. Il compito svolto gli diede modo di studiare la situazione interna all'edificio religioso: ne scaturì pertanto una polemica, pubblicata sul Messaggero, relativamente alle infiltrazioni d'acqua presenti nella chiesa. A tale allarmante appello seguirono i lavori di recupero del bene, cui però Ciangottini non prese parte.
Nella stessa area cittadina il geometra assunse altri impegni, legati all'interesse e alla conoscenza dei luoghi sotterranei nella zona del colle Landone di Perugia. Scrisse una memoria, presentata al vice presidente della Provincia di Perugia, circa le condizioni del rifugio antiaereo che si estende sotto la Rocca paolina e il palazzo della Provincia. Nel 1994 fece richiesta alla Provincia di Perugia e alla Prefettura per l'autorizzazione a pubblicare i rilievi del rifugio, auspicando una riapertura e un possibile utilizzo anche per visite turistiche. Nel 1996, invece, fu nominato membro della Commissione scientifica per la diagnosi della stabilità delle strutture portanti del Palazzo della Provincia. Il geometra iniziò pertanto un lavoro di ricerca sul Palazzo che portò al rinvenimento di alcuni atti, presenti in copia, relativi ai passaggi di proprietà dell'edificio e alla regolamentazione della servitù di passaggio attraverso la proprietà della Banca Nazionale del Lavoro.
Nel 2010 gli fu commissionato, dall'allora sindaco di Perugia Renato Locchi, di effettuare ricerche per il ritrovamento della prima pietra dell'Ospedale di Monteluce di Perugia. Grazie all'esame dei periodici e dei documenti relativi alla costruzione del complesso, nel 1910, Ciangottini fu in grado di indicare il punto preciso in cui era stata posizionata la pietra commemorativa. Il geometra Ciangottini fu inoltre autore dei rilievi di alcuni edifici monumentali di importanza storica, nello specifico: palazzo Bonucci, palazzo Fani, palazzo Baldeschi - Cennini, palazzo Penna, palazzo Donini.
Svolse anche lavori anche per committenti privati: è il caso dei rilievi dello stabilimento "Città dell'angora" effettuati per la famiglia Spagnoli e del progetto realizzato per la famiglia Gelsomini per una concessionaria FIAT in zona Madonna Alta. La famiglia Gelsomini si avvalse delle competenze del geometra anche per alcuni rilievi da effettuare su immobili posti in piazza Morlacchi, dove si trovava l'originaria sede della concessionaria che, alcuni anni dopo, fu recuperata e utilizzata come sede della Biblioteca umanistica dell'ateneo di Perugia.
Per le sue capacità e le sue competenze, egli e ricoprì anche alcuni incarichi ed ottenne nomine di prestigio. Ad esempio tra il 1970 e il 1978 fu membro della Commissione edilizia del Comune di Perugia; fu decano dei geometri del Comune di Perugia; nel 1999 ottenne il riconoscimento alla carriera per i cinquant'anni di iscrizione al Collegio dei geometri della provincia di Perugia e nel 2004 fu delegato a rappresentare lo stesso Collegio al Convegno nazionale dei geometri, svoltosi ad Aquiterme, per particolare distinzione e meriti professionali.
Per i suoi meriti professionali meritò alcune tra le più prestigiose onorificenze cittadine: il 4 febbraio 2001 fu nominato Accademico d'onore dell'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" di Perugia; nel 2009 ricevette il sigillo della città e nel 2011 fu iscritto nell'Albo d'oro del Comune di Perugia, tra i membri illustri della città. Oltre gli incarichi professionali già menzionati egli fu anche membro della Commissione elettorale mandamentale, seconda sottocommissione, tra il 1986 e il 1990; il 12 agosto 1992 fu invece nominato giudice tributario presso la Commissione tributaria di secondo grado di Perugia in sostituzione del defunto membro Lino Marchettoni.
Tra gli incarichi di prestigio ricoperti presso la città bisogna ricordare i venti anni di presidenza della Società generale di mutuo soccorso di Perugia, dal 1987 al 2007. In qualità di Presidente, oltre a proporre numerose iniziative di rilievo per il territorio, egli creò il coordinamento regionale tra le Società operaie presenti in Umbria e collaborò alla redazione della legge che definì gli scopi principali e secondari delle Società.
Oltre all'attività professionale si occupò di politica, candidandosi con il Partito Repubblicano Italiano per ben due volte nelle elezioni del 1985 e del 1990, e di cultura, fu infatti tra i consiglieri dell'associazione "Famiglia Perugina"
All'attività lavorativa ha accompagnato anche una considerevole attività di ricerca su monumenti e palazzi della città di Perugia, come si evince dall'esame delle sue carte. Tali ricerche risultano molto spesso collegate alla sua attività professionale - sia in qualità di geometra incaricato, che come consulente - ma talvolta si tratta anche di approfondimenti che intraprende in piena autonomia. Si possono annoverare ad esempio l'ampia ricerca svolta su quotidiani e altre pubblicazioni relativa ai progetti di mobilità alternativa a Perugia dalla seconda metà del 900: Metrotram, scale mobili, parcheggi, Ferrovia centrale umbra, Minimetrò; oppure sulle trasformazioni del quartiere di Fontivegge nel Novecento, a partire dalla presenza della fabbrica della Perugina e degli stabilimenti delle Industrie aeronautiche e meccaniche, fino ad arrivare alle trasformazioni degli ultimi anni del secolo con la creazione del centro direzionale del Broletto e di piazza del Bacio. Di particolare interesse il minuzioso esame condotto su tutta la città di Perugia, sulle sue trasformazioni urbanistiche e architettoniche, dalla fine degli anni '70 agli anni Duemila, conservato nei quattro dossier "Perugia nel 2000".
Le attività di consulenza e ricerca, lungi dal rappresentare un ripiego per il geometra, furono invece condotte sempre parallelamente all'attività lavorativa principale, con costanza e interesse, anche dopo la cessazione dell'attività professionale avvenuta il 31 dicembre 2006. Carlo Ciangottini si spense a Perugia il 17 febbraio del 2015.
In conclusione tale archivio riveste un ruolo particolarmente importante per lo studio architettonico e monumentale della città di Perugia, conservando una vasta e articolata documentazione, anche antica, costituita da fotografie, carte, mappe catastali e stampe della città di Perugia dalla fine del XVIII alla fine del XX secolo. Lo studio dell'intera carriera del geometra, effettuato attraverso le sue carte, rivela i legami con le istituzioni e le persone che si sono occupate di recupero e valorizzazione dei beni culturali a Perugia dal Secondo dopoguerra agli anni Duemila e permette perciò di ricostruire una parte importante della storia culturale cittadina.
storia archivistica: L'archivio privato di Carlo Ciangottini, conservato presso l'Archivio di Stato di Perugia, è stato prodotto dal geometra Ciangottini nel corso della sua attività professionale e di ricerca. Dichiarato di interesse storico particolarmente importante con dichiarazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria e delle Marche in data 5 luglio 2016, è stato donato all'Archivio di Stato di Perugia l'8 agosto 2017 dal proprietario Mauro Ciangottini, figlio ed erede del geometra.
L'archivio è costituito da 223 pezzi (tra fascicoli, rotoli, album) per complessivi 20 metri lineari. La documentazione si presentava già organizzata in unità archivistiche create dal soggetto produttore, la maggior parte delle quali presentava intitolazione originaria. Si tratta sia di raccoglitori comprendenti documenti e rassegna stampa, che di cartelle e rotoli contenenti mappe, rilievi e disegni; un piccolo nucleo è infine costituito da mappe e rilievi incorniciati.
Il lavoro è stato svolto presso l'Archivio di Stato di Perugia tra maggio e agosto 2018 da Claudia Ambrosio, archivista in possesso dei titoli professionali idonei, con il coordinamento scientifico di Pier Maurizio Della Porta e Fiorello Moriconi, archivisti di Stato. L'inventariazione del presente fondo è stata voluta e finanziata dal gruppo di lavoro costituito dai seguenti soggetti: Collegio dei geometri di Perugia, l'Associazione Porta Eburnea, il Comune di Perugia - Assessorato alla cultura, l'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" di Perugia, Società Generale di Mutuo Soccorso tra Artisti e Operai di Perugia.
L'intervento di riordinamento, descrizione e inventariazione è stato svolto in base ai principi della dottrina archivistica e agli standard di descrizione internazionali ISAD(G) e ISAAR(CPF). Il progetto si è avvalso della piattaforma di gestione documentale xDams che consente la gestione, la consultazione, la fruizione e lo scambio di informazioni dei dati archivistici nel formato standard XML/EAD.
Si è proceduto ad una preliminare analisi del materiale, avvalendosi anche dell'elenco di consistenza redatto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria e delle Marche, facendo particolare attenzione alle unità archivistiche costituite dal soggetto produttore. Successivamente è stata descritta singolarmente ciascuna unità archivistica: per i materiali grafici ci si è avvalsi all'aiuto dell'archeologo Paolo Camerieri.
La costituzione di nuove unità archivistiche o lo smembramento di quelle già esistenti è stato necessario in un numero molto ridotto di casi: il materiale, come già sottolineato, si presentava organizzato in unità o nuclei documentali già ben definiti. Sono state poi individuate le serie e le sottoserie e la documentazione è stata riordinata e numerata sulla base di questa suddivisione logica.
La serie Attività professionale costituisce il nucleo principale del fondo: si tratta senza dubbio della serie più corposa dell'archivio Ciangottini e si compone di 120 pezzi tra fascicoli e rotoli. La serie racchiude al suo interno i documenti prodotti durante i diversi incarichi affidati al geometra Ciangottini nel corso della sua vita. Si è scelto di suddividere il materiale in due sottoserie a seconda che il geometra svolgesse un ruolo principale (creazione di progetti, realizzazione di rilievi, direzione di lavori), oppure coadiuvasse altri soggetti (attraverso consulenze o ricerche); rientrano in questo secondo ambito anche progetti e ricerche svolti in autonomia su temi afferenti alla sua attività lavorativa. Quest'ultimo è per esempio il caso del progetto per piazza Cavallotti o del materiale radunato sotto l'etichetta di "Perugia del 2000" che fa riferimento alle trasformazioni urbanistiche in atto a Perugia tra la fine del Novecento e i primi anni Duemila. Bisogna precisare che questa serie è principalmente costituita di "dossier" o "raccoglitori", ciascuno contenente uno o più fascicoli. Ognuno di questi pezzi presenta la medesima struttura: da un incarico lavorativo o di ricerca, oppure da un interesse del geometra, prende avvio il fascicolo che viene poi a comporsi di documenti originali, rassegna stampa, materiali vari raccolti sull'argomento anche per molti anni successivi.
La Raccolta di documenti di interesse locale, invece, è costituita da materiale che non afferisce né al nucleo di documenti originali prodotti dalla famiglia Ciangottini, né ai documenti sedimentatisi durante l'attività professionale. Il materiale, principalmente in copia del XX secolo, è stato raccolto dal geometra nel corso dell'intera vita e riguarda il territorio umbro e specialmente perugino. Le unità archivistiche sono state conservate, laddove possibile, condizionate come da volontà del soggetto produttore; per tutto il materiale non ricompreso in unità già create, si è optato per la creazione di fascicoli omogenei per tema e per documentazione conservata.
La serie Carte personali si compone di poche unità archivistiche, la maggior parte delle quali create originariamente dallo stesso geometra. Si tratta di fascicoli di varia natura che attengono alla sfera privata del soggetto produttore; si trovano in questa serie, infine, alcune testimonianze del periodo come presidente della Società Generale di Mutuo Soccorso (1987-2007).
Chiude il fondo la serie delle carte delle Famiglie Ciangottini e Mencaroni: documenti degli antenati e dei familiari di Carlo Ciangottini, da lui accuratamente conservati. I materiali sono stati rinvenuti già condizionati in uno o più fascicoli nominali, che conservano le carte personali, e alcuni fascicoli, rotoli e album, contenenti i disegni. La suddivisione originale è stata pertanto mantenuta organizzando le carte, laddove necessario, in sottoserie personali. La parte più consistente è costituita dai materiali del nonno e del padre di Carlo, rispettivamente Eugenio e Vincenzo Ciangottini. Sono conservate in questa serie anche le carte della famiglia di Anna Mencaroni, madre del geometra.
ambiti e contenuto: Si tratta senza dubbio della serie più corposa dell'archivio Ciangottini e si compone di 120 pezzi tra fascicoli, rotoli e album. La serie racchiude al suo interno i documenti prodotti durante i diversi incarichi affidati al geometra Ciangottini nel corso della sua vita.
Si è scelto di suddividere il materiale in due sottoserie a seconda che il geometra svolgesse un ruolo principale (creazione di progetti, realizzazione di rilievi, direzione di lavori), oppure coadiuvasse altri soggetti (attraverso consulenze o ricerche); rientrano in questo secondo ambito anche progetti e ricerche svolti in autonomia su temi afferenti alla sua attività lavorativa. Quest'ultimo è per esempio il caso del progetto per piazza Cavallotti o del materiale radunato sotto l'etichetta di "Perugia del 2000" che fa riferimento alle trasformazioni urbanistiche in atto a Perugia tra la fine del Novecento e i primi anni Duemila.
Eccezione a questa regola è fatta soltanto per il sottogruppo relativo alla Rocca paolina nel quale si trovano sia materiali prodotti da Ciangottini nello svolgimento dei suoi incarichi, sia documenti successivi raccolti e conservati per svolgere incarichi di consulenza. Tale scelta deriva dal desiderio di non suddividere uno stesso argomento tra due sottoserie differenti e si pone in linea con la volontà del soggetto produttore.
I diversi soggetti trattati sono stati radunati, laddove fossero sviluppati in più unità archivistiche, in sottogruppi alle cui introduzioni si rimanda per informazioni più approfondite sui singoli temi.
ambiti e contenuto: La serie si compone di numerosi pezzi (disegni, mappe, fotografie, materiale a stampa) raccolti per interesse relativo a monumenti e quartieri della città. Si tratta di materiale che non afferisce né al nucleo di documenti originali prodotti dalla famiglia Ciangottini, in primis Eugenio, né ai documenti sedimentatisi durante l'attività professionale. Il materiale, principalmente in copia del XX secolo, è stato raccolto da Ciangottini nel corso dell'intera vita e si riferisce al territorio umbro e specialmente perugino. Le unità archivistiche sono state conservate, laddove possibile, condizionate come da volontà del soggetto produttore; per tutto il materiale non ricompreso in unità già create, si è optato per la creazione di fascicoli omogenei per soggetto e per documentazione conservata.
Si segnalano alcune mappe del catasto gregoriano originali e il progetto del tram di Perugia del 1899 firmato dall'architetto Pietro Angelini.
ambiti e contenuto: La serie delle carte personali si compone di sole quindici unità archivistiche, la maggior parte delle quali create originariamente dallo stesso geometra. Si tratta di fascicoli di varia natura che attengono alla sfera privata del soggetto produttore come, ad esempio, le fotografie dei compagni di classe della scuola elementare, o quelle di parenti e amici. La serie documenta anche le attività svolte durante il tempo libero: i viaggi; la partecipazione ad un quiz a premi; l'interesse per temi d'attualità. Contiene poi alcuni fascicoli collegati alla sua attività lavorativa come i certificati prodotti per concorsi pubblici, il curriculum vitae e la pergamena ottenuta nel 1999 in occasione dei cinquanta anni di iscrizione all'albo dei geometri. Si segnala inoltre il fascicolo relativo alla candidatura di Carlo Ciangottini nel Partito Repubblicano Italiano, avvenuta negli anni 1985 e 1990, di cui si conservano però soltanto i volantini creati per l'occasione.
Si trovano in questa serie, infine, alcune testimonianze del periodo come presidente della Società Generale di Mutuo Soccorso (1987-2007): si tratta di attestati da compilare e riproduzioni dell'albo dei soci.
ambiti e contenuto: La serie raccoglie le carte degli antenati e dei familiari di Carlo Ciangottini, da lui accuratamente conservate. I materiali sono stati rinvenuti già condizionati in uno o più fascicoli nominali, che conservano le carte personali, e altri fascicoli e album contenenti i disegni.
La suddivisione originale è stata pertanto mantenuta organizzando le carte, laddove necessario, in sottoserie personali. La parte più consistente è costituita dai materiali del nonno e del padre di Carlo, rispettivamente Eugenio e Vincenzo Ciangottini. Sono conservate qui anche le carte della famiglia di Anna Mencaroni, madre del geometra.
Il primo familiare di cui si ha notizia è Vincenzo Ciangottini nato nel 1801 a Montecastelli di Fratta, una frazione di Umbertide, dove abitò e lavorò come fabbro. Sposò Lavinia Zurli, che morì a soli 56 anni di bronco-polmonite, e da lei ebbe Eugenio. Morì nel 1883.
Eugenio è il membro della famiglia di cui si hanno maggiori notizie, grazie anche ad un curriculum vitae redatto dal nipote Carlo e conservato all'interno del fascicolo dei documenti personali di Eugenio (fasc. n. 192). Nato ad Umbertide il 3 febbraio 1875, dal 1888 frequentò l'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci"di Perugia per otto anni. Raggiunse i corsi superiori di architettura, ornato, prospettiva, disegno di figura e pittura, vincendo molto spesso il primo premio, come dimostra l'album con i certificati di premio (fasc. n. 194). Durante gli anni presso l'Accademia egli si distinse subito e per le sue doti ottenne alcuni incarichi lavorativi (alcuni incarichi sono anche documentati dal fascicolo personale di Eugenio conservato presso l'archivio storico dell'Accademia stessa) . Dal 1896 è impegnato come disegnatore di architettura e ornato presso Americo Calderini, per il signor Antonio Petrignani e presso lo studio dell'ingegner Rossi. Nel 1897 divenne disegnatore per l'ingegner Martini, presso il quale fu anche direttore dei lavori; nello stesso anno iniziò a frequentare l'Ufficio regionale del Municipio di Perugia per effettuare disegni e rilievi dei monumenti sotto la guida dell'ingegnere capo Benvenuti. A giugno del 1899 ottenne l'incarico annuale come disegnatore del cavalier Ernesto B. de Visser, ingegnere della Società anonima Siemens e Malske di Berlino. Nel 1901 partecipò al concorso per disegnatore bandito dal Municipio di Vicenza, arrivando secondo e, subito dopo, prese servizio come disegnatore presso lo studio dell'ingegner A. Inglesi, ingegnere capo del Municipio di Perugia. Nello stesso anno, ad ottobre, fu assunto come disegnatore di progetti, opere stradali ed architettoniche dell'Ufficio Tecnico del Municipio di Perugia (Applicato di seconda classe disegnatore). Ricoprì tale ruolo fino al collocamento a riposo nell'ottobre del 1935, continuando saltuariamente a collaborare con altre istituzioni come la clinica chirurgica universitaria di Perugia, diretta dal professor Eugenio Paoli, per la quale fu disegnatore nel 1903. Inoltre nel 1920 prestò servizio tra i pompieri di Perugia. Eugenio sposò Aida Fifi e da lei ebbe tre figli: Vincenzo, Domenico e Lavinia.
Di Eugenio si conservano pezzi originali, firmati, alcuni dei quali del periodo presso l'Accademia. Relativi a questo periodo anche i già menzionati certificati di premi ricevuti, raccolti e rilegati in un album. Numerosi poi rilievi e progetti derivanti dalla sua attività professionale.
Vincenzo nacque a Perugia il 7 giugno 1899 e nel 1914 frequentò i corsi dell'Accademia di Belle Arti di Perugia tra cui quello del professor Ugo Tarchi insieme a Dino Lilli, futuro architetto. Fu arruolato il 12 giugno 1917 e partecipò alla guerra riportando anche una ferita d'arma da fuoco. Dal 20 dicembre1938 è perito disegnatore addetto alla compilazione degli estratti delle mappe dell'Ufficio distrettuale delle Imposte dirette di Perugia. Di questo incarico di conserva un nutrito gruppo di documenti costituiti da: atti notarili relativi a ipoteche, certificazioni relative al possesso di immobili, certificati dell'ufficio tecnico erariale, perizie, certificati catastali, ricevute di avvenuta registrazione di contratti d'affitto. Vincenzo sposò Anna Mencaroni da cui ebbe Carlo.
Fratello minore di Vincenzo è Domenico, nato a Perugia il 9 febbraio 1902. Frequentò l'istituto tecnico di Perugia e si diplomò nell'anno scolastico 1915/1916; subito dopo si iscrisse all'Università di Roma, Facoltà di Scienze. Di Domenico si conservano numerosi appunti di materie diverse come storia, arte e letteratura, e alcuni disegni.
Maria Lavinia, sorella minore dei due, nacque invece nel 1904 e morì nel 1969; di lei si conservano solo due disegni.
Chiudono la serie ricordi di membri diversi della famiglia o di altri Ciangottini celebri: una lettera inviata dalla società L. Ciangottini di Perugia, fabbrica di acque gazzose; alcuni articoli di giornale su Giovanni Ciangottini, pittore tifernate residente a Bologna; pagine, in copia, del volume di G. Alegi e P. Varriale, Le ali del Trasimeno, in cui si nomina il tenente Giovan Battista Ciangottini; rassegna stampa sull'attrice Valeria Ciangottini; trafiletto e foto di Michele Ciangottini e una raccolta di poesie di Diego Ciangottini, nipoti del geometra Carlo.
Anna Mencaroni, moglie di Vincenzo Ciangottini, era figlia di Luigi e Annunziata Bianconi, i suoi fratelli erano Eugenio, che morì nel 1932, e Adele. Di questo nucleo familiare si conservano solo documenti amministrativi relativi alle proprietà della famiglia date in locazione: ricevute di tasse e utenze, atti di fitto e vendita, la denuncia di successione tra la nonna Chiara Bianconi e il nipote erede Eugenio Mencaroni.