storia: L'Istituto fu costituito con il decreto del Ministero dell'interno del 20 marzo 1941, in attuazione di quanto previsto dalla legge del 22 dicembre 1939, n. 2006, "Ordinamento degli archivi del Regno". Benché questa legge prevedesse l'istituzione, alle dipendenze del Ministero dell'interno, di una Sezione di Archivio di Stato in ogni provincia, l'effettiva apertura di questi istituti comportava il reperimento di spazi e risorse sufficienti a farli funzionare. La Sezione di Archivio di Stato di Perugia, posta alle dipendenze della Soprintendenza per il Lazio, l'Umbria e le Marche, svolgeva pertanto compiti sia di conservazione del materiale documentario acquisito, che di vigilanza sugli archivi di soggetti pubblici e privati. Va ricordato che il provvedimento istitutivo faceva seguito alle iniziative intraprese da diversi istituti, fra cui in prima fila, il Comune di Perugia, che fin dal 1899 avevano proposto di istituire un Archivio di Stato nel capoluogo della provincia dell'Umbria, per far fronte sia all'esigenza di liberare gli uffici pubblici dalla documentazione di carattere storico, che andava adeguatamente conservata e salvaguardata, sia infine all'esigenza degli studiosi di accedere a questi documenti per motivi di ricerca storica. I tentativi non ebbero esito positivi, a causa di resistenze municipalistiche e di difficoltà legate al reperimento di locali idonei e delle risorse necessarie per adattarli. Tuttavia, a partire dal 1906, il Comune si adoperò ugualmente per concentrare e salvare dal degrado archivi storici d'importanza locale e regionale. A seguito della creazione della Sezione, furono via via istituite, grazie all'iniziativa dei rispettivi Comuni, sottosezioni di Archivio di Stato a Spoleto, Foligno, Gubbio e Assisi, che svolsero l'importante funzione di conservare nel loro luogo d'origine gli archivi storici comunali. La prima sede della Sezione di Perugia fu l'ex convento delle Cappuccinelle in porta S. Susanna, messa a disposizione dal Comune, sistemata e dotata di scaffalature lignee dalla Provincia. Vi cominciarono ad affluire i fondi archivistici concentrati in un deposito di via Oberdan: quelli del Governo Pontificio, del Giudiziario antico (dal 1355 al 1860), del Genio Civile, di alcune famiglie perugine e dell'Archivo Storico del Comune di Perugia, che, per delibera podestarile del 2 luglio 1943, veniva consegnato in deposito alla Sezione di Archivio di Stato. Sul finire dello stesso anno, quando cominciarono i primi bombardamenti aerei, si decise di provvedere al decentramento del materiale archivistico di pregio in località più sicure: quasi tutto l'Archivio Storico Comunale fu trasferito nell'ex abbazia di Montelabate a qualche chilometro di distanza dal capoluogo. Nell'immediato dopoguerra le amministrazioni locali decisero che le memorie cittadine fossero custodite in un luogo più idoneo e fu scelta una parte dell'ex convento di S. Domenico come sede definitiva: il 3 ottobre 1957, dopo che i lavori di sistemazione dei locali erano stati ultimati, si svolse l'inaugurazione ufficiale. Nel 1960 fu attivato presso la Sezione di Archivio di Stato di Perugia, a titolo sperimentale, un corso di archivistica, paleografia e diplomatica che, grazie ai positivi risultati conseguiti, costituì il precedente per la definitiva istituzione della Scuola che ancora oggi offre la possibilità di acquisire un diploma in tali materie. In seguito alla legge del 30 settembre 1963, n, 1409, "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli archivi di Stato", l'Istituto assunse l'attuale denominazione di Archivio di Stato, e le sue sottosezioni diventarono sezioni. Nel 1974, tutta l'Amministrazione archivistica fu trasferita dal Ministero dell'interno al nuovo Ministero per i beni culturali, che nel 1998 assunse la denominazione di Ministero per i beni e le attività culturali.