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(1512 - 1798)
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- storia: Il vescovato spoletino è considerato uno dei principali tra quelli soggetti alla Sede Apostolica come è comprovato dalla vastità del territorio su cui dispiegava la sua giurisdizione. Infatti nonostante che nel corso dei secoli abbia conosciuto dei ridimensionamenti, comprendeva chiese e pievi situate ben oltre i confini dell'attuale regione, dal Ducato di Camerino sconfinando fino al Regno di Napoli.
Il vescovo, a capo della diocesi affidava le incombenze di carattere amministrativo-giudiziario ad un vicario generale al quale, essendo dotato di una solida formazione giuridica, spettava l'esercizio di tutte le attività ad esclusione di quelle pastorali appannaggio esclusivo dell'ordinario diocesano.
Nell'ambito delle sue attività egli era a capo di un tribunale con specifiche competenze sui procedimenti che coinvolgevano i chierici, ma successivamente, in maniera sempre più preminente si interessò di anche delle controversie di carattere economico sia dei laici che degli ecclesiastici.
Con la riorganizzazione delle diocesi avvenuta a seguito del Concilio di Trento furono istituite le vicarie foranee, ripartizioni ecclesiastico-amministrative della diocesi le quali svolsero un'intensa attività giudiziaria civile nei territori di loro competenza. Al vicario vescovile spettavano le funzioni di giudice d'appello rispetto ai giudicati dei vicari foranei. Anche la curia vescovile si avvalse delle prestazioni dei notai designati dal Collegio.
- storia: Il vescovato spoletino è considerato uno dei principali tra quelli soggetti alla Sede Apostolica come è comprovato dalla vastità del territorio su cui dispiegava la sua giurisdizione. Infatti nonostante che nel corso dei secoli abbia conosciuto dei ridimensionamenti, comprendeva chiese e pievi situate ben oltre i confini dell'attuale regione, dal Ducato di Camerino sconfinando fino al Regno di Napoli.
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