storia: Arnaldo Fortini è nato ad Assisi il 12 dicembre 1889, i suoi genitori vennero ben presto a mancare, lasciando soli lui e sua sorella Argia che furono accolti dai nonni. Arnaldo dimostrò subito capacità e tenacia negli studi, divenne avvocato, e in questo ruolo prese parte alla prima guerra mondiale diventando ufficiale dei bersaglieri, assegnato come difensore al Tribunale di Guerra del V Corpo d'armata a Thiene. Per il valore del lavoro svolto fu decorato con la croce al merito di Guerra. Tornato ad Assisi continuò nella sua carriera di avvocato, non dimenticando mai le sue passioni: la musica, il suo interesse per la spiritualità francescana e l'amore profondo per la sua città che lo portò ad approfondire le ricerche sulla sua storia e sue tradizioni studiando i documenti contenuti nei ricchissimi archivi storici di Assisi, attività che continuò fino alla morte avvenuta nel 1970. Oltre che avvocato, francescanista insigne, presidente della Società internazionale di studi francescani, incarico che mantenne dal 1932 al 1970, storico appassionato, egli ebbe un ruolo fondamentale sulla politica e l'evoluzione della città di Assisi nel primo settantennio del Novecento. Sindaco della città dal 14 marzo 1923, ne divenne podestà nel 1927 e anche dopo la caduta del fascismo, continuò la sua importante opera di intellettuale, oltre che nel campo della ricerca anche in quello della valorizzazione del patrimonio di storia e d'arte della città1 Divenuto sindaco di Assisi nel 1923, Arnaldo Fortini mise in atto un programma che tendeva ad un rinnovamento della città dal punto di vista architettonico e urbanistico, fa restaurare il Palazzo comunale, gli edifici intorno alla Piazza e vari altri monumenti della città, cerca di attirare ad Assisi alcuni degli intellettuali più importanti del momento, preparando l'avvenimento che lancia la città serafica a livello internazionale: il settimo centenario della morte di san Francesco; durante i festeggiamenti, tra l'altro, ebbe luogo lo storico incontro tra il cardinale Merry del Val e il ministro Pietro Fedele che dette inizio al riavvicinamento del Vaticano con lo Stato italiano. In preparazione e per l'occasione, oltre al restauro urbanistico, egli valorizzò manifestazioni o creò eventi come la festa del Voto, la festa del Perdono, le Serenate di Calendimaggio e anche la Cavalcata di Satriano, non soltanto per attirare turisti, ma anche per educare gli abitanti stessi della città alla conoscenza e al rispetto delle proprie tradizioni e radici storiche.