Il patrimonio

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L’Archivio di Stato di Perugia, con le sue Sezioni di Assisi, Foligno, Gubbio e Spoleto, conserva un ricco patrimonio documentario, imprescindibile per ricostruire la storia di un territorio più vasto di quello che oggi costituisce la provincia di Perugia. All’indomani della fine del dominio pontificio, l’Umbria, che all’epoca comprendeva anche il territorio di Rieti, costituì un’unica circoscrizione amministrativa, con capoluogo Perugia. Questa situazione non subì sostanziali cambiamenti fino al 1923, quando Rieti fu aggregata alla provincia di Roma. Nel 1927 fu costituita la provincia di Terni.
L’articolazione dell’Istituto sul territorio umbro, che riflette il policentrismo della storia di questa parte d’Italia, costituisce una risorsa, perché salda gli archivi con le comunità di provenienza, e fa di quest’organo periferico del Ministero per i beni e le attività culturali l’unico Archivio di Stato italiano ad avere più di due Sezioni.
La documentazione, che si snoda lungo un arco temporale millenario, compreso fra la fine del X e l’inizio del XXI secolo, testimonia la lunga storia delle comunità e delle città di questi territori e delle loro relazioni con l’esterno.

Corporazioni religiose soppresse
La documentazione più antica e caratterizzata da maggior continuità (secc. X-XIX) appartiene agli archivi delle Corporazioni religiose soppresse a seguito dei provvedimenti presi nel 1860 da Gioacchino Napoleone Pepoli, Commissario generale straordinario per le province dell’Umbria.

Archivi dei Comuni
Gli archivi dei Comuni e in particolare quelli delle città in cui ha sede l’Istituto sono alcuni dei nuclei documentari di maggiore importanza e interesse per il pubblico degli studiosi. Questi archivi, alcuni dei quali sono stati ricoverati presso le sedi dell’Istituto per motivi di sicurezza dopo il sisma che ha colpito la regione fra il 1997 e il 1998, sono testimonianza di un modello di vita comunale, che ha caratterizzato per secoli larga parte dell’Italia centro-settentrionale e di cui ancora oggi restano significative tracce nello spirito pubblico di quei centri urbani.

Registri parrocchiali
Gli archivi comunali, di alcuni dei quali si conserva presso l’Istituto anche documentazione successiva all’Unità italiana, comprendono cospicui nuclei di registri parrocchiali, confluiti nelle strutture comunali a seguito dei decreti del commissario Pepoli, che ne dispose l’incameramento, ai fini dell’ impianto dello stato civile del Regno d’Italia.

Archivio della Delegazione apostolica
Per Perugia, è dopo la rivolta perugina del 1537, culminata nell’intervento armato delle truppe pontificie, nella sottomissione di Perugia e dell’Umbria e nella costruzione della Rocca Paolina, che il Legato Apostolico assume in modo continuativo e stabile prerogative di governo. Ne costituisce il sedimento il grande e complesso archivio della Delegazione Apostolica di Perugia (1555-1860).

Atti relativi a procedimenti giudiziari
La documentazione proviene dagli organi comunali, signorili o provinciali che amministravano la giustizia, durante l'antico regime, in un'epoca in cui le funzioni dello Stato non erano chiaramente distinte, e dai tribunali, organi specificamente preposti, a partire dal secolo XIX, all'esercizio della funzione giudiziaria. L'esistenza di complessi documentari di natura miscellanea, costituitisi nel corso del tempo, soprattutto a seguito di vicende legate a trasferimenti del materiale da una sede all'altra, impone oggi un paziente lavoro di identificazione e di riconoscimento della provenienza delle unità documentarie.

Archivi di organi periferici dello Stato italiano
L’assetto e la vita politico-istituzionale susseguente all’unificazione nazionale sono ampiamente documentati dagli archivi degli organi periferici dello Stato italiano: la Prefettura, la Questura, i tribunali di diverso ordine e grado, gli organi finanziari e di controllo, l’Ufficio scolastico provinciale, la Soprintendenza ai monumenti e alle belle arti. Questi nuclei documentari, che rappresentano fonti indispensabili per gli studi sull’età contemporanea, sono ora oggetto di particolare attenzione e di un'attività di analisi, finalizzata a una loro adeguata conservazione e valorizzazione per la ricerca storica.
Un particolare rilievo rivestono, all’interno della documentazione di provenienza pubblica, i consistenti materiali depositati dall’Amministrazione provinciale presso la sede di Perugia nel 1981, per i quali è in corso la progettazione del recupero e della descrizione, per renderli accessibili agli studiosi.

Catasti
Una particolare segnalazione merita la documentazione appartenente ai catasti, prima descrittivi, poi geometrico-particellari, strumenti con cui nel corso dei secoli i governanti hanno cercato, con finalità fiscali, di censire le proprietà e i loro titolari.

Archivi dei notai
Il ricco patrimonio di archivi notarili, risalenti ai secoli XIV- XIX, costituisce una fonte privilegiata e insostituibile per ricerche su qualunque aspetto della vita privata, collettiva, pubblica, su quella di enti e di istituzioni.

Archivi privati
Un corpus di grande interesse è poi costituito dai sempre più numerosi archivi privati, acquisiti a vario titolo. Negli ultimi anni si sono fatti più frequenti le donazioni e gli acquisti da parte del Ministero, mentre nei decenni precedenti ci si è avvalsi soprattutto della forma del deposito.

Archivi di famiglie
Attraverso gli archivi di famiglia è possibile ricostruire la storia  “vista dall’altra parte”; non tanto e non solo quella istituzionale, quanto il vissuto e la fitta rete di relazioni intercorrenti tra i casati e tra casati e città.

Libri di ricordi e memoriali
Talora le prerogative, gli uffici, i possedimenti, i rapporti oltrepassano l’ambito regionale e, talvolta, anche quello nazionale. Di particolare interesse sono i libri di ricordi e i memoriali, in cui sono registrati gli avvenimenti significativi della storia familiare, non di rado inquadrati nel più ampio contesto di riferimento nazionale o sovranazionale e arricchiti da riflessioni e considerazioni personali.

Archivi di persone
Gli archivi di persone, anch’essi particolarmente numerosi, si riferiscono generalmente a epoche più recenti (secc. XIX-XX) e a soggetti attivi in campo politico (dall’estrema destra alla sinistra extraparlamentare), letterario e filosofico, nonché a professionisti di diverso ambito: ingegneri, architetti, medici, avvocati, archeologi.

Archivi di enti pubblici soppressi
Tra le più recenti acquisizioni, figurano gli archivi di numerosi enti pubblici soppressi, per lo più di natura assistenziale, e gli archivi di Aziende di Promozione Turistica, di consorzi idraulici, di associazioni professionali, di partiti politici, di istituti scolastici.