Il patrimonio documentario dell'Archivio di Stato di Perugia

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Il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Perugia testimonia la storia della città e del territorio umbro e dell’ambito della sua provincia per il periodo postunitario.

In età moderna e contemporanea i confini del territorio amministrativo perugino sono stati più volte modificati: durante il periodo francese alcune aree – Gubbio e Spoleto - sono rimaste temporaneamente al di fuori dalla giurisdizione perugina, mentre in seguito sono state attribuite a questa ampie zone – il Ternano e la Sabina - ora appartenenti ad altre province. Infatti, nel dicembre 1860, durante il processo di annessione al Regno d’Italia, viene costituita la Provincia dell’Umbria comprendente i territori precedentemente amministrati dalle delegazioni apostoliche di Perugia, Spoleto e Rieti, con l'aggiunta di Orvieto, già unita al circondario di Roma, e di Gubbio. La provincia viene divisa nei sei circondari di Spoleto, Orvieto, Terni, Rieti, Foligno e Perugia, comprendenti complessivamente 177 comuni. Nel 1923 vengono staccati Rieti e il suo circondario; nel 1927 è istituita la provincia di Terni, di cui entrano a far parte i comuni dei circondari di Orvieto e di Terni. Nell’Archivio di Stato di Perugia è pertanto conservata documentazione riferita anche alle aree già inserite nel territorio provinciale.

Archivi dei Comuni
Tra i fondi archivistici più ricchi e più consultati è l’archivio storico del comune di Perugia che conserva documentazione dall’XI al XX secolo. Particolarmente interessanti sono le serie Diplomatico (1202- 1855), Statuti (dal 1279), Consigli e riformanze (dal XIII secolo), Catasti (dal 1361, con frammenti dal 1260), nonché gli atti giudiziari (dal 1258).
Presso l’Archivio di Stato di Perugia sono attualmente depositati anche gli archivi storici dei comuni di Bettona, Cannara, Collemancio, Costacciaro, che contengono anche i rispettivi archivi notarili antichi.

Registri parrocchiali
Oltre 800 libri parrocchiali (1522 - 1863) sono conservati, aggregati agli archivi storici dei comuni, a seguito dei decreti del Regio Commissario generale straordinario Gioacchino Napoleone Pepoli, il quale ne dispose la requisizione, per la formazione dello Stato civile.

Corporazioni religiose soppresse
Articolato e prezioso per lo studio dei fenomeni religiosi, sociali, economici e politici è l'articolato complesso di fondi delle Corporazioni religiose soppresse (secc. X-XIX), costituito all’indomani dell’Unità d’Italia dagli archivi degli enti religiosi soppressi a seguito dei decreti emanati dal Commissario Pepoli nel settembre 1860.

Archivio della Delegazione apostolica di Perugia
Le carte del Delegato apostolico e del Governatore, organi politico- amministrativi di nomina pontificia, presenti in modo discontinuo nei secoli XIV e XV e, poi, continuativamente dagli anni Quaranta del Cinquecento, costituiscono un corpus di circa 6.000 buste e 150 registri (1555- 1860). Particolarmente ricche per i secoli XVIII e XIX, conservano la memoria della fitta rete di rapporti intercorrenti tra le autorità residenti in Perugia, le comunità del territorio e gli organi centrali.

Archivio della Congregazione di carità
Questo ampio complesso documentario contiene, oltre alla propria produzione documentaria, anche quella degli enti caritativi e assistenziali di cui la Congregazione di carità curò l’amministrazione tra il 1861 e il 1937. Si tratta di trentasette enti tra ospedali, orfanotrofi, ospizi, dotalizi, monti di pietà e frumentari, istituti di educazione e istruzione, confraternite, compagnie e unioni pie. Attive, per lo più, fin dall’età medioevale, queste istituzioni hanno svolto, per oltre sei secoli, un importante ruolo nell'ambito della beneficenza e dell'assistenza a Perugia e nel suo territorio. Particolarmente ricco e importante è l’archivio dell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, fondato nel 1305 e attivo, senza soluzione di continuità, fino ai giorni nostri. Comprende anche un ingente fondo diplomatico (sec. XII - 1937). Si segnala, inoltre, l’archivio del Monte di pietà di Perugia (1462 - 1938), il più antico istituto di questo genere in Italia.

Atti relativi a procedimenti giudiziari
L’attività giurisdizionale è documentata da archivi di pertinenza comunale per il Medioevo, poi provenienti da magistrature pontificie e, infine, da organi dello Stato unitario italiano. Un cospicuo nucleo di questo tipo di documenti costituisce un insieme miscellaneo, denominato tradizionalmente "Pozzo", sul quale è in corso un intervento che, attraverso un paziente lavoro di identificazione delle unità documentarie, mira a riconoscerne la provenienza. Le carte della Pretura, del Tribunale, delle Corti d’Appello e d’Assise di Perugia sono il risultato di una serie pressoché continua di versamenti da parte delle rispettive istituzioni. L’archivio del Tribunale di Perugia contiene anche i registri dello Stato civile dei comuni umbri per gli anni 1861- 1899.

Archivi dei notai
Gli archivi dei notai (1321-1878) contano oltre 7.000 protocolli e 1156 bastardelli prodotti nel corso dell'attività professionale di oltre 700 notai. L’archivio notarile venne istituito a Perugia nel 1484, a seguito delle disposizioni di Innocenzo VIII, che acconsentì alle richieste presentate da Guido Baglioni a nome della città. Al consorzio dei notai ne furono affidate l’organizzazione e la cura. La costituzione di Sisto V del 1° agosto 1588 disciplinava in modo uniforme, in tutto lo Stato ecclesiastico, l’istituzione e la tenuta degli archivi notarili. La riforma attuata da Pio VII con motuproprio 31 maggio 1822 concentrava gli archivi notarili nei capoluoghi di provincia e nelle località sedi di distretto. A seguito della legge 25 luglio 1875, n. 2786 e del R.D. 29 giugno 1879, n. 4949, fu istituito in Perugia l’Archivio notarile distrettuale da cui provengono le carte confluite nell’Archivio di Stato.

Archivi di organi periferici dello Stato italiano
Per il periodo postunitario si segnalano gli archivi della Prefettura, della Questura, della Provincia, della Soprintendenza ai beni ambientali, architettonici, artistici e storici dell’Umbria, alcune serie del Distretto militare di Perugia e del Provveditorato agli studi, l’archivio dell’Ispettorato scolastico, dell’Ufficio imposte dirette di Perugia e di Città di Castello, dell’Intendenza di finanza, del Carcere mandamentale di Perugia, del Genio civile, ora Provveditorato regionale alle opere pubbliche, del Giudice conciliatore.
L'archivio della Prefettura di Perugia si articola in archivio di Gabinetto (1916 - 1961) e Archivio generale (1860 - 1972, con recentissime acquisizioni fino al 2004 di carte relative a competenze ora cessate).
La Questura di Perugia (1895 - 1975) ha versato soprattutto documentazione proveniente dall'archivio dell'Ufficio di Gabinetto (sovversivi, associazioni, disposizioni di massima).
L’archivio depositato dalla Provincia di Perugia (1832 - 1971 con documenti dal 1812) è costituito dalle carte provenienti non solo dagli organi dell’Amministrazione provinciale (secc. XIX-XX), ma anche da diversi istituti da quella dipendenti: l’Ufficio tecnico (secc. XIX-XX), l’Ospedale psichiatrico di Perugia (secc. XIX-XX), il Brefotrofio di Perugia (secc. XIX-XX), il Consorzio provinciale antitubercolare di Perugia (sec. XX).
L’archivio della Soprintendenza ai beni ambientali, architettonici, artistici e storici dell’Umbria (1893 - 1982) - versato per la parte relativa alle pratiche edilizie esaminate ai sensi della legge 1497/1939, alle segnalazioni di furto, ai vincoli paesaggistici - riguarda tutto il territorio regionale e contiene anche pratiche di restauro di monumenti e opere d’arte.

Archivi di enti pubblici soppressi
Si segnala la presenza degli archivi di enti assistenziali soppressi nel 1983: dell’ospedale Psichiatrico di Perugia, delle Aziende di promozione turistica di Perugia e del Trasimeno, accolti dopo la crisi sismica del 1997; dei Consorzi idraulici del Tevere e del Nestore, del Consorzio di bonifica del lago Trasimeno, della Scuola media "Sebastiano Purgotti" di Perugia.

Catasti
La documentazione prodotta e versata dall’Ufficio tecnico erariale di Perugia consta di alcune migliaia di registri, buste e materiale cartografico. A partire dagli anni 1727 - 1734 i catasti sono di tipo particellare e corredati dalla rappresentazione grafica del territorio, realizzata con l’ausilio della tavoletta pretoriana su mappe di grandi e grandissime dimensioni. La documentazione catastale, di pertinenza comunale fino a tutto il XVII secolo, successivamente si deve a disposizioni dell’autorità pontificia. E’ articolata in tre fondamentali tipologie documentarie: libri catastali di grande formato, rilegati in tutta pelle e ornati di borchie, in cui i terreni sono descritti per proprietari; rubricelle, registri di formato oblungo, rilegati in cartone rivestito di pergamena, corrispondenti alle località, e mappe recanti la rappresentazione grafica del territorio, suddiviso in particelle. I diversi allibramenti prendono nome dai periti realizzatori o dai pontefici che ne hanno disposto l’esecuzione: il catasto Chiesa (1727-1734), elaborato dal geometra bolognese Andrea Chiesa; i catasti Piano (1777 - 1836 c.) e Gregoriano, in vigore dal 1836, devono il loro nome rispettivamente ai pontefici Pio VI e Gregorio XVI.

Archivi di partiti politici
Un nucleo di archivi di grande interesse pervenuti nell’ultimo decennio è quello di organi locali di alcuni partiti politici: la Democrazia cristiana (comprende gli archivi del Comitato provinciale e comunale di Perugia, 1944 - 1993; del Comitato regionale, 1947 - 1993; di alcune altre Sezioni e Comitati), alcune organizzazioni dell’estrema Sinistra (1969 - 1991), del Partito comunista italiano (comprende l’archivio della Federazione provinciale di Perugia, 1944 - 1991; del Comitato regionale umbro, con carte dal 1946 al 1991 e carte di dirigenti del partito); a essi si aggiungono numerosi archivi di personalità attive in politica dalla fine dell’Ottocento al secondo dopoguerra: Cesare e Amedeo Fani, Guido Pompili, Armando Rocchi, Giulio Briziarelli (PSDI), Giorgio Bonomi (PDUP, PCI), Marcello Catanelli (Lc), Luciano Marcellini (PRI), Vittor Ugo Bistoni (PSI), Aldo Capitini (filosofo, antifascista, educatore, teorico della nonviolenza).

Archivi di famiglie
Tra gli archivi di famiglia si ricordano: Bourbon di Sorbello (1273 - 1884), Ansidei- Montemarte (1521 - 1798), Meniconi Bracceschi (secc. XVI - XX), Baldelli Bombelli (secc. XVII - XX), Pierleoni di Città di Castello (1659 - 1957), Rossi Scotti (1840 - 1926), Antonini (con documenti dei secc. XIV - XX), Galletti (sec. XX).

Archivi di persone
Tra gli archivi di persone, oltre a quello, già citato, di Aldo Capitini, si ricordano: l’archivio del cardinale e nunzio apostolico Luigi Rotelli, di Vittoria Aganoor Pompili, poetessa; di Lucio Severi, clinico e anatomopatologo, di Walter Binni, italianista, insigne studioso di Leopardi; degli architetti Ugo Tarchi (secc. XIX - XX) e Osvaldo Armanni (secc. XIX - XX), degli ingegneri Carlo e Franco Cucchia (sec. XX), del notaio Francesco Briganti (secc. XIX - XX) e di Raffaele Rossi (1923-2010), che documenta la sua attività di insegnante, combattente della Resistenza, segretario della federazione del Partito comunista di Perugia, di Terni e dell’Umbria, senatore della Repubblica, consigliere e assessore comunale a Terni e a Perugia, vicesindaco di Perugia, presidente dell’Istituto storico per l’Umbria contemporanea.