Il patrimonio documentario della Sezione di Archivio di Stato di Spoleto

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Il nucleo originario del patrimonio documentario della Sezione si è costituito con le prime acquisizioni di archivi, avvenute al momento dell’istituzione della Sottosezione di Spoleto nel 1950; esso si è successivamente arricchito con i numerosi versamenti di archivi di uffici statali, depositi di archivi comunali e di altri enti pubblici e donazioni di archivi privati, avvenute in particolare negli anni Novanta.

Archivi dei Comuni
 Nell’ambito del patrimonio documentario della Sezione, un posto di particolare rilievo occupa senza dubbio l’archivio del comune di Spoleto, che contiene anche documenti prodotti dalle magistrature dell’antico ducato, di cui la città costituì il centro politico-amministrativo. Fra le serie più significative meritano una segnalazione gli Statuti (1296-1542), i Consigli e riformanze (1352-1798), le oltre 1000  pergamene dell’archivio  Diplomatico (1101-1774), gli eleganti registri del Memoriale comunis, preziosi cartulari in 5 volumi (sec. XII-XV), le Lettere ai priori (sec. XIV-XVIII),  gli atti giudiziari, testimonianze dell’attività giurisdizionale svolta dal podestà e dal vicario, con processi criminali, civili e di “danno dato” (reati connessi alle attività agricole) dal 1334 alla metà del Cinquecento; i registri dei Catasti (1345-1801), attraverso i quali è possibile ricostruire l’evoluzione della proprietà fondiaria e il paesaggio agrario del territorio spoletino; infine, i documenti relativi ai Castelli, relativi a comunità soggette a Spoleto, costituiscono veri e propri archivi di piccole comunità. La parte più moderna dell’archivio si riferisce al periodo 1814-1964.
Oltre all’archivio del Comune di Spoleto, la Sezione conserva le carte dei comuni di Sellano (secc. XIV-XX) e di Valtopina (secc. XIX-XX).

Corporazioni religiose soppresse
Si tratta di un grande complesso documentario costituito nel 1860, al momento dell’unificazione dell’Umbria al Regno d’Italia, con i decreti di soppressione delle corporazioni religiose. Si trova qui il documento più antico conservato presso la Sezione, costituito da un atto di donazione del vescovo di Spoleto, Lupo, al monastero di S. Paolo, datato 1002.
 
Atti relativi a procedimenti giudiziari
Un complesso di fondi di natura miscellanea, costituito quindi da materiali di diversa provenienza, documenta l’attività dei tribunali che operarono a Spoleto tra i secc. XVI  e XIX.
Il primo nucleo comprende e documenta l’attività giurisdizionale dei diversi tribunali del podestà, del governatore e del vicario vescovile. Si tratta di atti di processi civili, compilati dai notai spoletini che gestirono le cancellerie civili di quei tribunali. A partire infatti dalla metà del Cinquecento il collegio dei notai si aggiudicò sistematicamente l’appalto delle cancellerie, fino al 1798. Un secondo nucleo proviene dal Tribunale di Spoleto e comprende atti civili e penali, prodotti fra il XVIII e il XIX secolo dalle diverse magistrature della Repubblica romana, dell’Impero francese, della Delegazione apostolica, fino al Regno d’Italia.

Archivio della Delegazione apostolica
A partire dal 1817 e fino al 1860, Spoleto fu sede di un Delegato apostolico che aveva giurisdizione su un territorio che comprendeva anche il reatino. Attualmente, l'archivio è composto di circa 1800 unità archivistiche, che costituiscono un importante strumento per la storia dell’Umbria meridionale, fino a Rieti e sua provincia.

Archivi dei notai
L’archivio degli atti dei notai (1321-1899) si articola in due grandi partizioni: la prima documenta l’attività dei notai della città e del contado; la seconda, invece, è costituita dagli archivi dei notai delle comunità soggette a Spoleto, versati alla Sezione dall’Ufficio del registro. Oltre agli atti dei singoli notai, si conserva inoltre l’archivio del Collegio dei notai di Spoleto, comprendente, fra l’altro, il registro della Matricola, che contiene anche la formula del giuramento dei notai e lo statuto del XIV secolo.

Atti di organi periferici dello Stato italiano
Si riferiscono al periodo successivo all’Unità gli archivi delle Preture di Spoleto, Norcia, Cascia, Trevi e Montefalco, tutte comprese nel Circondario di Spoleto (secc. XIX-XX); quello della Pretura di Foligno (secc. XIX-XX) e quelli del Giudice conciliatore di Spoleto e di  Norcia (sec. XIX).
Di grande interesse sono inoltre gli archivi appartenenti a istituzioni postunitarie con competenze finanziarie. L’archivio della Conservatoria dei registri immobiliari di Spoleto contiene trascrizioni di atti e iscrizioni ipotecarie relative alle proprietà immobiliari del distretto di Spoleto, dal periodo napoleonico fino al 1955; nell’archivio della Conservatoria dei registri immobiliari di Perugia si conservano le trascrizioni di atti e le iscrizioni ipotecarie relative alle proprietà immobiliari dei distretti di Perugia, Foligno e Todi, dal 1809 al 1965; l’archivio dell’Ufficio del registro di Spoleto (1816-1983), istituito in epoca napoleonica, contiene, tra l’altro, l’importante documentazione relativa agli enti ecclesiastici soppressi dopo l’Unità d’Italia. L’archivio contiene anche i registri di atti pubblici, giudiziari e privati e le denunce di successione presentate agli uffici del registro di Spoleto, Norcia e Cascia, dal 1861 al 1998; l’archivio dell’Ufficio del registro di Foligno conserva la documentazione relativa ai territori dei comuni di Foligno, Spello, Trevi, Montefalco e Bevagna.
Sono inoltre conservati anche gli archivi dell’Ufficio  distrettuale di Spoleto del Corpo forestale dello Stato (secc. XX) e del Distretto militare di Spoleto (1843-1932), costituito questo ultimo dai registri dei ruoli matricolari e dalle relative rubriche.

Catasti
L’ampia documentazione catastale proveniente dal soppresso Ufficio delle imposte dirette di Spoleto è costituita da cinque distinti fondi: il Catasto terreni e fabbricati degli Uffici distrettuali di Spoleto, Norcia e Cascia (1859-1955), il Nuovo catasto terreni e fabbricati degli Uffici distrettuali di Spoleto, Norcia e Cascia (1956-1972), il Catasto Gregoriano urbano e rustico di Norcia e Cascia (1820-1835), il Catasto Piano di Norcia  (1781), il Catasto Piano di Spoleto (1783).

Istituti civili riuniti di assistenza e beneficenza
L’archivio degli Istituti Civili Riuniti di assistenza e beneficenza, ente pubblico cui competeva l’amministrazione degli istituti con finalità di ricovero, raccoglie le carte prodotte da vari enti assistenziali di Spoleto, precedentemente amministrati dalla Congregazione di Carità.
Meritano una segnalazione, infine, gli archivi dell’Ospedale di S. Carlo Borromeo, di S. Matteo degli Infermi, del Monte di pietà di Spoleto, dell’Eredità Capuzia e di vari dotalizi (1739-1955).

Archivi di enti e associazioni
Un particolare interesse rivestono gli archivi dei Consorzi idraulici della bonificazione umbra (secc. XIX-XX) e del fiume Tevere (secc. XIX-XX), che hanno svolto funzioni di regolazione e di controllo dei corsi d’acqua.
Interessa la storia dell’associazionismo e dei movimenti dei lavoratori l’archivio della Società operaia di mutuo soccorso di Spoleto (secc. XIX-XX).

Archivi di famiglie e di persone
La Sezione conserva inoltre importanti archivi provenienti da famiglie e da persone, fra cui quello della famiglia Campello, comprendente, oltre a pergamene e manoscritti di carattere storico, documentazione relativa alla storia di Spoleto, carte riguardanti l’amministrazione del patrimonio familiare e documenti prodotti da Pompeo Campello, commissario regio di Spoleto nel 1860 e successivamente ministro degli affari esteri e senatore del Regno; gli archivi dello storico Achille  Sansi, di Pietro Fontana, segretario generale del Dipartimento del Trasimeno, e di Giuseppe Sordini, celebre archeologo spoletino, comprendente relazioni di scavo, taccuini di appunti e disegni.
Si segnala infine l’archivio della famiglia Pianciani (secc. XVII-XIX), comprendente anche carte di Luigi Pianciani (1810-1890), mazziniano, deputato alla Camera nel 1865, sindaco di Roma capitale e presidente della Provincia di Roma.