L'Archivio di Stato di Perugia, le sue Sezioni e gli archivi dell'Umbria
Le origini
Dopo i tentativi falliti, nei primi decenni del '900, per costituire a Perugia un Istituto archivistico per l’Umbria, l'Archivio di Stato - come previsto dalla legge 22 dicembre 1939, n. 2006 - venne effettivamente istituito a Perugia nel 1941, sia pure come sezione e alle dipendenze della Soprintendenza archivistica per il Lazio, l'Umbria e le Marche, per assumere uno status autonomo nel 1963. Prima sede della nuova istituzione furono i locali del soppresso convento delle Cappuccinelle, in Porta S. Susanna.
Vi confluirono ben presto alcuni fondi archivistici di fondamentale interesse per la storia della città e del suo territorio, ma, a causa degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, buona parte della documentazione venne ben presto temporaneamente ricoverata, a scopo precauzionale, fuori città, presso l’antica e celebre abbazia di Montelabate.
Terminato il conflitto, si individuò nel complesso monumentale del convento di S. Domenico la sede idonea per i musei civici e per l’Archivio di Stato. Dopo l’Unità, gli edifici del convento erano stati ceduti dal Commissario straordinario per le province dell’Umbria, Gioacchino Napoleone Pepoli, al Comune di Perugia, che aveva destinato il convento a ospitare il 51° Reggimento Fanteria della Brigata Alpi.
Successivamente agli avvenimenti del settembre 1943, la caserma fu occupata da truppe tedesche, poi dagli alleati, infine da gruppi di sfollati. Tra 1946 e 1947 avvenne lo scambio di edifici: gli sfollati vennero trasferiti nel convento delle Cappuccinelle e il materiale archivistico fu portato a S. Domenico, concentrandolo inizialmente nell’edificio dell’antica chiesa di S. Domenico "vecchio". Si iniziarono lavori di consolidamento, restauro, sistemazione dell’intero edificio; si poté successivamente procedere alla collocazione della documentazione archivistica in locali scaffalati. La nuova sede fu solennemente inaugurata nell'ottobre del 1957, nell'ambito di un convegno dell'Associazione archivistica nazionale (ANAI) e alla presenza delle autorità.
Le Sezioni di Archivio di Stato
Nello stesso periodo, vennero istituite le Sottosezioni di Archivio di Stato di Spoleto, Foligno e Gubbio, divenute poi Sezioni in seguito al D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409. Molto più recente invece, del 1984, è l’istituzione della Sezione di Assisi. Così, l’Archivio di Stato di Perugia dispone oggi di una rete di ben quattro Sezioni, che non ha riscontro in nessuna altra provincia italiana: le intricate vicende istituzionali di un territorio che fa parte di una regione storicamente "introvabile", ma anche la favorevole situazione politica del momento hanno permesso questa felice, ma anche impegnativa situazione archivistica. Tutte le sedi sono attualmente ospitate in edifici storici, di notevole pregio e interesse.
Attività formativa, didattica, di studio e di valorizzazione
L’Istituto è sede, fin dai primi anni, della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica degli Archivi di Stato e svolge inoltre attività didattica per scuole e corsi universitari. È stato più volte partner della Galleria Nazionale dell’Umbria nella realizzazione di importanti eventi espositivi, dedicati a celebri artisti, ma si è fatto anche promotore di convegni, giornate di studio, edizione e presentazione di volumi.
Le amministrazioni pubbliche e l'ambiente culturale
L'Istituto, attraverso un positivo rapporto di collaborazione con le amministrazioni comunali, con l’amministrazione provinciale e regionale, in particolare con i diversi assessorati alla cultura, mira a far crescere l'attenzione verso le fonti archivistiche e quindi la conoscenza della propria identità e della storia. In questa direzione vanno i numerosi progetti di studio e di elaborazione di strumenti con cui offrire i risultati al pubblico, realizzati o progettati insieme con tutte le principali istituzioni culturali cittadine e regionali: la Soprintendenza archivistica per l'Umbria, l'Archivio di Stato di Terni, la Deputazione di storia patria per l’Umbria, l’Istituto storico regionale, l’Università degli studi di Perugia, fondazioni private.
I protagonisti
Nella storia dell’Istituto, ha avuto un peso estremamente significativo la figura del fondatore, Giovanni Cecchini, il quale ricoprì anche l’incarico di direttore della Biblioteca comunale Augusta di Perugia e che indirizzò sicuramente gli studi dei primi frequentatori e dei primi Archivisti di Stato verso le carte più antiche dell’Archivio storico comunale, delle Corporazioni religiose soppresse, dell’archivio notarile. Una vocazione verso gli studi medievistici che è proseguita anche negli orientamenti di ricerca dei successivi direttori dell’Istituto: con una più intensa vocazione per gli studi storico-giuridici nell’opera di Roberto Abbondanza e di Clara Cutini. Intorno all’Archivio di Stato di Perugia si costituì, negli anni Sessanta e poi Settanta, un gruppo di studiosi, docenti universitari o liberi ricercatori, che - dal versante della storia economica, da quello della storia istituzionale, da quello più variegato della cosiddetta "microstoria" - hanno frequentato con cadenza quotidiana e per anni la sala di studio dell’Istituto: piace qui ricordare, fra gli altri, almeno le figure di dom Costanzo Tabarelli OSB, archivista del monastero di S. Pietro di Perugia, di Giocondo Ricciarelli, studioso appassionato e rigoroso ricercatore, di Ugolino Nicolini, docente di Storia medievale presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Perugia. La loro attività e quella di altri illustri storici e studiosi della documentazione medievale conservata in Archivio ha dato luogo a celebri mostre, ma anche a una felice stagione di edizione di fonti fra gli anni Ottanta e Novanta.
La strategia culturale
L’incremento del materiale archivistico e l'esigenza di far fronte alle esigenze di un pubblico variegato comportano oggi un impegno nella valorizzazione delle fonti per la storia dell'età moderna e contemporanea, progettando lavori di analisi, di riordinamento e di inventariazione degli archivi di istituzioni di governo preunitarie e degli uffici periferici dello Stato. A questi obiettivi si affianca quello di costituire un sistema informativo d'Istituto che, nell'ambito del Sistema archivistico nazionale, permetta di offrire al pubblico un'informazione integrata, accessibile e aggiornabile.
Di fronte a una domanda di formazione in continuo cambiamento, anche le materie di insegnamento della Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica sono state ampliate, per far posto a discipline nuove, pur nell'ambito di quanto previsto dall'ordinamento vigente.